Aprile- Maggio 2013 AREA NEUROSCIENZE

Categories: News in Italia e nel mondo|Published On: 30 Maggio 2013|

 

 

 

Uomini che non comprendono le donne

(ANSA) – La mancanza empatia fra i due sessi dipende dalla struttura del cervello. Il detto comune che vede gli uomini in difficoltà nel comprendere le emozioni delle donne trova dunque una nuova conferma nella scienza. Gli uomini ci mettono il doppio del tempo a comprendere i sentimenti che le donne esprimono con lo sguardo rispetto a quanto invece impiegano a capire gli occhi un altro uomo perchè ci sono differenze di genere a livello cerebrale. La curiosa indagine è del dipartimento di psichiatria dell’ LWL University Hospital di Bochum (Germania), ed è pubblicata su PlosOne.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/04/22/Uomini-comprendono-donne_8593336.html

 

Ictus, in crescita i casi under 50: prevenire con frutta e movimento

L’ictus negli ultimi 20 anni ha subito un incremento di casi dal 13 al 19% tra i pazienti fra i 20 e i 54 anni, diventando a pieno diritto la malattia neurologica più diffusa dopo il trauma cranico. Questi sono i dati preoccupanti rilasciati dall’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale: l’ictus si verifica soprattutto all’età di 45 anni, ma sono sempre più i casi tra i più giovani. Le cause di questo abbassamento di età sono da cercare sia in incidenti d’auto e moto (che possono modificare la struttura delle arterie carotidee o vertebrali), sia in sport estremi e quindi potenzialmente traumatici. Senza contare poi stili di vita irregolari o poco salutari: fumo, alcol e droga sono fattori che fanno scendere di molto l’età di un primo probabile ictus, ma anche la sedentarietà sta diventando un rischio sempre più alto. L’ictus può inoltre essere arginato con una buona dieta ricca di fibre vegetali, con almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno.

http://www.ogginotizie.it/233830-ictus-in-crescita-i-casi-under-50-prevenire-con-frutta-e-movimento/#.UYJN57WHe8A

 

Cocaina: ecco i danni al cervello

Un nuovo studio evidenzia i danni che la cocaina arreca al nostro cervello. La ricerca è dell’Università Cattolica di Roma e dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese ed è stata pubblicata sulla rivista Brain. Il team di ricercatori ha scoperto che la cocaina altera, tra i meccanismi cerebrali, la plasticità sinaptica, ovvero la capacità dei neuroni di modificare l’efficienza della trasmissione sinaptica. Ciò è dovuto alla diminuzione della concentrazione della D-serina, un enantiomero. La ricerca, coordinata da Marcello D’Ascenzo e Claudio Grassi dell’Istituto di Fisiologia Umana della Cattolica, è stata finanziata dall’Istituto italiano di tecnologia.

http://www.ogginotizie.it/226805-cocaina-ecco-i-danni-al-cervello/#.UYOMBbWHe8A

 

Fatica, l’interruttore nel cervello

Usa – Prima ancora dei muscoli, è il cervello a percepire la stanchezza. Lo dice uno studio dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas e condotto in Europa tra Gran Bretagna e Danimarca, coordinato dal gruppo di Jean-Francois Perrier del dipartimento di Neuroscienze e Farmacologia dell’Università di Copenaghen. Il team di studiosi ha individuato il meccanismo studiando il midollo spinale delle tartarughe, scoprendo il modo in cui la serotonina può essere un acceleratore dei muscoli e allo stesso tempo un freno molto efficace. Si tratta di una sostanza che viene prodotta in quantità sempre maggiore quando si fa uno sforzo fisico. Oltre un determinato valore di soglia, la serotonina si trasforma in un freno che partendo dal cervello impone uno stop ai muscoli.

http://www.ogginotizie.it/220989-fatica-la-039-interruttore-nel-cervello/#.UYOQubWHe8A

 

L’intelligenza umana dipende dall’asimmetria del cervello

Usa – Livelli più o meno elevati di asimmetria del cervello potrebbero essere alla base della superiorità intellettiva umana. A sostenerlo è la scoperta di un team di ricercatori della George Washington University, che è stata pubblicata su Proceedings of the Royal Society B. La ricerca ha misurato i livelli di asimmetria del cervello di 72 scimpanzè dai 6 ai 50 anni d’età e di 73 esseri umani dai 18 ai 60. E’ emerso che il cervello umano ha livelli molto più elevati di asimmetria rispetto a quello degli scimpanzè (Pan troglodytes).

http://www.ogginotizie.it/238214-uno-studio-intelligenza-umana-dipende-da-asimmetria-del-cervello/#.UYOSa7WHe8A

 

Ricerca: nel cervello il dolore si vede, ‘fotografata’ firma neurologica

Quante volte ci si ritrova con un fastidio diffuso ma non si riesce a capire alla perfezione da dove provenga. Anche gli stessi medici spesso sottovalutano il dolore che prova il paziente o non riescono a identificare la sua fonte, almeno fino ad oggi. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Boulder (nel Colorado) e infatti riuscito a realizzare la prima fotografia al mondo del dolore – fisico – nel nostro cervello. Gli esperti hanno chiesto a dei volontari di sottoporsi ad un esperimento: in una situazione di dolore, tutti i cervelli avevano una simile ‘impronta’ che caratterizzava proprio la sensazione negativa. 
La precisione della foto è superiore al 90%, anche se il dolore psicologico ancora non è misurabile con uno scatto, e probabilmente non lo sarà mai.

http://www.ogginotizie.it/232728-se-il-dolore-si-identifica-con-una-foto-al-cervello/#.UYJON7WHe8A

 

Lo scarto extravergine che da’ una spinta al cervello

(ANSA) Non solo antinfiammatori e contro l’invecchiamento della pelle, ma anche capaci di dare una spinta al cervello a funzionare meglio. Sono i polifenoli di cui sono ricchissimi, in centinaia di tipi, i residui della spremitura dell’olio extravergine d’oliva, su cui si è concentrata l’attenzione dello staff dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Cnr coordinato da Marco Fiore. Si ipotizzano futuri utilizzi su soggetti con danno cerebrale, ritardo mentale, danni da ictus, alcolismo.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/04/16/Scarto-extravergine-carica-cervello_8562313.html

 

Un fascio di onde ‘sparato’ sul cervello potrebbe spegnere la dipendenza da cocaina

ROMA – Con un fascio di luce laser ‘sparato’ sul cervello è stata cancellata la dipendenza da cocaina in alcuni topi di laboratorio: la luce attiva infatti i circuiti nervosi di autocontrollo e decisioni razionali (posti nella corteccia prefrontale) e in questo modo ‘spegne’ l’urgenza incontrollata di assumere sostanze stupefacenti. Resa nota sulla rivista Nature, la scoperta è dello scienziato italiano, in Usa da anni, Antonello Bonci. La ricerca suggerisce indirettamente un metodo potenziale per cancellare la dipendenza da cocaina: agire, in modo non invasivo e indolore, direttamente sul cervello dei tossicodipendenti attraverso la stimolazione magnetica transcranica (TMS), una tecnica già in uso clinico per altre malattie come la depressione, che consiste nello sparare una corrente magnetica dall’esterno poggiando una sonda sulla testa.

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2013/04/04/Luce-sparata-cervello-cancella-dipendenza-cocaina_8498723.html

 

L’ultima sfida di Obama: ‘mappare’ la mente umana

WASHINGTON – L’amministrazione Obama lancia un piano di studi scientifici di durata decennale, con un investimento di 100 milioni di dollari solo nel 2014, e 3 miliardi per tutta la durata del progetto, allo scopo di esaminare il lavoro della mente umana e tracciare una mappa della sua attività, analogamente a quello che i genetisti fecero anni fa grazie allo Human Genome Project. Con questo progetto si spera anche di acquisire nuovi sviluppi scientifici e tecnologici per trovare nuove terapie alle malattie neurologiche più gravi.

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2013/04/03/ultima-sfida-Obama-mappare-mente-umana_8493277.html

 

In Europa solo un ricercatore su tre è donna

Solo un ricercatore su tre nel continente europeo è una donna. Questo è quanto emerge da una indagine condotta da She figures 2012 pubblicata dalla Commissione europea. She Figures 2012 è la quarta pubblicazione di una serie chiave di indicatori essenziali per comprendere la situazione delle donne nella scienza e nella ricerca. 



http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/ricerca/2013/04/11/Europa-solo-ricercatore-tre-donna_8537457.html

 

Archiviata la fuga dei cervelli

Addio fuga dei cervelli. I ricercatori che abbandonano l’Italia per lavorare all’estero non sono ancora un ricordo, ma ci sono ormai le basi perché  possano diventarlo presto, grazie ai 113 docenti ‘apripista’ che tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 arriveranno in Italia per un periodo di insegnamento nelle università del Sud. Accade grazie all’iniziativa ”Messaggeri della conoscenza” voluta dai ministri per l’Istruzione, l’Universita’ e la Ricerca, Francesco Profumo, e per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, che ne hanno tracciato il bilancio oggi a Roma.
I docenti insegnerebbero per periodi variabili da due a sei mesi e poi, sempre per alcuni mesi, potrebbero portare gli studenti italiani nei loro atenei, in un circolo virtuoso che potrebbe coinvolgere almeno 2.000 studenti, con ricadute positive su almeno 10.000 giovani.



http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/ricerca/2013/03/28/Archiviata-fuga-cervelli_8472934.html

 

Ictus: nuovi farmaci in arrivo, pronta la guida dei cardiologi

(AGI) Stanno per arrivare anche in Italia i nuovi anticoagulanti orali per la prevenzione dell’ictus in chi soffre di fibrillazione atriale. In vista dell’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, attesa a breve, l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri ha realizzato il primo documento guida per l’uso di tali farmaci (apixaban, dabigatran e rivaroxaban), una ‘bussola’ che da’ indicazioni utili per la scelta del principio attivo piu’ adatto per ogni tipo di paziente.

http://www.agi.it/salute/notizie/201304132153-hpg-rsa1032-ictus_nuovi_farmaci_in_arrivo_pronta_la_guida_dei_cardiologi

 

Scoperta area cervello che apprezza brani inediti

(AGI) Scoperta l’area del cervello che ci fa gustare una melodia ascoltata per la prima volta. Si tratta del nucleo accumbens che, secondo i ricercatori della McGill University di Montreal, Canada, e’ responsabile del senso di piacere che proviamo quando incontriamo un brano musicale mai sentito prima. Non solo: a quanto si legge sulla rivista Science, misurando l’attività neurale del nucleo accumbens, che fa parte del centro della gratificazione del cervello, sarebbe possibile capire quanto una persona è disposta a pagare per acquistare quel singolo o quell’album. Gli scienziati hanno scansionato i cervelli di alcuni volontari che ascoltavano musica inedita e hanno scoperto anche che il nucleo accumbens non era l’unica area coinvolta in questa esperienza ma integrava le reazioni che provenivano da parti emozionali, sensoriali e esecutive del cervello. Se queste connessioni erano forti, allora il brano musicale era di gradimento della persona. Secondo i ricercatori, la reazione delle varie parti del cervello alla melodia dipende molto dal tipo di musica a cui una persona e’ stata esposta nel corso della sua vita.

http://www.agi.it/salute/notizie/201304131239-hpg-rsa1019-scoperta_area_cervello_che_apprezza_brani_inediti

                                         

Ecco la macchina che "legge" i sogni

(AGI) – Boston- I sogni sono spesso accompagnati da vivide immagini. Ora, in una ricerca pubblicata su Science, alcuni scienziati giapponesi hanno dimostrato che modelli di apprendimento automatici possono prevedere il contenuto delle immagini visive sulla base dell’attivita’ neurale registrata durante il sonno. Tomoyasu Horikawa e colleghi dell’ATR Computational Neuroscience Laboratories di Kyoto hanno usato la risonanza magnetica funzionale per immagini per esaminare i modelli di attivita’ cerebrale durante le prime fasi del sonno (precedenti allo stadio Rem) e li hanno poi confrontati con i modelli delle risposte dei soggetti agli stimoli visivi nello stato di veglia. I risultati hanno dimostrato che specifiche esperienze visive durante il sonno sono rappresentati da modelli di attivita’ cerebrali molto simili a quelli che si verificano durante la percezione visiva. Una scoperta che potrebbe portare a una tecnica per recuperare il contenuto dei sogni fatti durante il sonno Rem.

http://www.agi.it/salute/notizie/201304061246-hpg-rsa1026-cervello_modelli_apprendimento_possono_prevedere_immagini_sogni

 

Cervello: fare sport aumenta performance cognitive

(AGI) – Washington-  Nuove prove scientifiche sembrano confermare la famosa massima latina "mens sana in corpore sano". Uno studio dell’Universita’ di Granada ha dimostrato, infatti, che le persone che praticano sport frequentemente hanno maggiori capacita’ cognitive di chi e’ "allergico" alle attivita’ fisiche. In particolare, l’allenamento costante e’ apparso correlato a un migliore funzionamento del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso autonomo. Stando ai risultati della ricerca spagnola, gli sportivi posseggono inoltre una piu’ spiccata abilita’ a concentrarsi e a reagire a uno stimolo esterno improvviso. I sedentari hanno invece tempi di reazione agli imprevisti meno rapidi, oltre a produrre performance cognitive meno efficienti. Lo studio "Cognitive Performance and Heart Rate Variability: The Influence of Fitness Level" ha coinvolto ventotto ragazzi di eta’ compresa tra 17 e 29 anni ed e’ stato pubblicato sulla rivista Plos One.

http://www.agi.it/salute/notizie/201304121532-hpg-rsa1029-cervello_fare_sport_aumenta_performance_cognitive

 

Dopo 13 anni, per la ricerca nuove regole anti-burocrazia

Rendere le procedure piu’ semplici, favorire una valutazione moderna dei progetti e la domanda pubblica di innovazione: sono questi gli obiettivi dell’aggiornamento, a distanza di 13 anni, del decreto sulla gestione del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (First). Con questo provvedimento, rileva il ministro per l’Istruzione l’Università e la Ricerca, Francesco Profumo, ”l’Italia si dota di uno strumento in grado di creare un piu’ stretto legame tra ricerca, innovazione e sviluppo che, grazie a regole piu’ agili, competitive ed europee, potrà rivelarsi essenziale per la crescita futura del Paese”.

 

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/ricerca/2013/04/05/Dopo-13-anni-la-ricerca-nuove-regole-anti-burocrazia_8506813.html

 

 

Cervello: scoperto "interruttore" che spento aumenta creativita’

(AGI) – Philadelphia (Usa) – La corteccia prefrontale del cervello è considerata la sede del controllo cognitivo e lavora come una sorta di filtro che impedisce ai pensieri irrilevanti, alle percezioni e ai ricordi di interferire con i compiti concreti da eseguire. Un nuovo studio dell’Università della Pennsylvania ha adesso dimostrato che, inibendo questo "filtro", si possono aumentare le abilità creative di un individuo in quelle situazioni in cui la riduzione del controllo cognitivo può essere vantaggiosa. La ricerca è stata descritta sulla rivista Cognitive Neuroscience.

http://www.agi.it/salute/notizie/201303161158-hpg-rsa1024-cervello_scoperto_interruttore_che_spento_aumenta_creativita

 

Cervello: danni permanenti anche da singola commozione cerebrale

(AGI) – Washington – Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, ogni anno nei soli Stati Uniti 1,7 milioni di persone subiscono dei traumi al cervello. Adesso, uno studio della New York University pubblicato su Radiology, dimostra come una singola commozione cerebrale puo’ causare danni permanenti al cervello. ”Si tratta del primo studio che mostra danni strutturali al cervello facendo vedere come le aree cerebrali subiscono una perdita misurabile di volume dopo una commozione cerebrale”, ha spiegato Yvonne W. che ha condotto lo studio. ”In qualche paziente, ci sono cambi strutturali anche dopo un singolo episodio”.

http://www.agi.it/salute/notizie/201303131250-hpg-rsa1011-cervello_danni_permanenti_anche_da_singola_commozione_cerebrale

 

Il chewing gum può aiutarci a restare concentrati

Uk- Precedenti ricerche avevano già dimostrato che masticare il chewing-gum può migliorare la concentrazione durante compiti di memorizzazione visiva. Uno studio più recente, pubblicato sul British Journal of Psychology, si è invece focalizzato sui benefici recati dal chewing-gum durante un compito di memorizzazione uditiva. I risultati dimostrano che i partecipanti che masticavano chewing-gum avevano tempi di reazione più veloci di quelli che non lo masticavano.

http://www.futurity.org/top-stories/need-to-stay-in-the-zone-chew-gum/

 

Trovato un batterio dove si supponeva che non ce ne fossero: nel cervello

Gli scienziati hanno a lungo pensato che il nostro cervello fosse una sorta di fortezza, separata dal resto del corpo da una virtuale e impenetrabile barriera formata da cellule che avevano questa specifica funzione. Ma questa visione delle cose sta cominciando a cambiare, via via che si sviluppano prove a testimonianza del fatto che agenti estranei possono introdursi in esso, e lo fanno. La prova più recente proviene da un team di ricercatori del Canada, i quali hanno scoperto che un tipo di batterio solitamente presente nel terreno può farsi strada al suo interno.

http://www.thedailybeast.com/articles/2013/03/17/scientists-find-bacteria-where-it-isn-t-supposed-to-be-the-brain.html

 

Il cervello reso trasparente

Rendere gli organi e i tessuti trasparenti per studiarne le funzioni in 3d: vedere come sono fatti e come funzionano, capire come ripararli in caso di danno senza sezionarli. È lo scopo di Clarity (Clear, Lipid-exchanged, Anatomically Rigid, Imaging/immunostaining Compatible, tissue hYdrogel), una tecnica innovativa sperimentata alla Stanford University in California, i cui primi risultati sono stati pubblicati su Nature.

http://daily.wired.it/news/scienza/2013/04/11/clarity-organi-3d-3654674.html

 

Come le neuroscienze cambiano i tribunali

Il confine tra lo studio del cervello e le indagini giudiziarie si è spostato, ed è sempre più evidente come l’avanzare delle neuroscienze nelle aule dei tribunali stia portando a un’evoluzione dei metodi di indagine. Con ovvi riscontri sul piano del diritto e su quello etico. La chiave interpretativa di questa evoluzione risiede nel grosso numero di informazioni che l’azione congiunta di biologi, psicologi e neurologi ha saputo fornire negli ultimi anni sul funzionamento del cervello. E questo sia grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate che ad un’applicazione più mirata di tecnologie già note sulle problematiche recenti. Alla base, il principio secondo cui i nostri comportamenti e le nostre scelte sono strettamente legati a stimoli chimici e fisici, su cui la scienza sta lentamente facendo chiarezza, e che non possono perciò più essere lasciati fuori delle aule durante i processi e gli iter giudiziari. 

http://daily.wired.it/news/scienza/2013/03/11/neuroscienze-tribunale-cambiano-prove-323456.html

 

Usa, in arrivo il tablet che si controlla con il cervello

NEW YORK- Entro due anni potremmo inviare una mail attraverso la mente, grazie ad un computer, un tablet o uno smartphone controllati proprio attraverso di essa. Sembra fantascienza ma la nuova tecnologia potrebbe arrivare nelle nostre mani prima di quanto possiamo immaginare: come riporta il New York Times tra due anni potremo accendere la luce di casa semplicemente pensando di compiere l’atto oppure inviare una mail senza estrarre il telefonino dalle tasche. I ricercatori del Samsung’s Emerging Technology Lab stanno testando un tablet che si controlla attraverso la mente, indossando un cappello che registra l’attività elettrica del cervello. Per ora questa tecnologia è stata applicata a pazienti paralizzati, ma presto potrebbe diventare un prodotto per tutti. 

http://www.lastampa.it/2013/04/30/tecnologia/usa-in-arrivo-il-tablet-che-si-controlla-con-il-cervello-7XlU3xNTzFvuZ1e06m7RlK/pagina.html

 

I frutti di bosco tengono ‘pulito’ il cervello, utili a prevenire declino

Roma- Utili ‘spazzini’, per aiutare il cervello ad eliminare scorie dannose. I frutti di bosco – dalle fragole ai mirtilli, dalle more ai gelsi – sarebbero in grado, infatti, di favorire l’autofagia, il meccanismo di ‘pulizia’ delle cellule che permette di eliminare l’accumulo di proteine tossiche. Una pulizia che, nel sistema nervoso centrale, può frenare il declino cognitivo. Lo spiegano i ricercatori della Tufts University (Human Nutrition Research Center on Aging) e dell’University of Maryland (Baltimora) che hanno osservato gli effetti dei frutti di bosco sui ratti, in uno studio finanziato anche dalla Nasa.

http://scienza.panorama.it/salute/Ricerca-frutti-di-bosco-tengono-pulito-il-cervello-utili-a-prevenire-declino

 

La paura nasce dalla testa o dal cuore?

La paura nasce dalla testa. O forse dal cuore. Siamo da sempre convinti che avere paura sia una questione di cervello, ma secondo uno studio recente anche il cuore può innescare questo sentimento. E se è lui il primo a iniziare a battere veloce, allora il cervello lo segue. Sarah Garfinkel, ricercatrice presso la Brighton and Sussex Medical School, ha presentato i risultati di un recente studio al British Neuroscience Association Festival of Neuroscience. I test condotti su 20 volontari sani hanno dimostrato che questi erano più propensi a provare un senso di paura nel momento in cui il loro cuore iniziava a contrarsi e pompare più sangue nel corpo, rispetto a quando il battito cardiaco era rilassato.
E che l’interazione tra il cuore e la mente abbia una correlazione sempre più forte emerge da un altro studio della California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena che ha individuato i cosiddetti “neuroni delle coccole”, ovvero i circuiti nervosi che trasmettono al cervello sensazioni di rilassamento e benessere, distribuiti su tutto il corpo e maggiormente concentrati sul viso e sulle braccia. Le mani che sfiorano la pelle provocano nel cervello il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che, se scarsamente presente, sembra favorire la depressione. Essere coccolati tiene quindi alla larga l’umor nero e quando ciò non si verifica, per non rischiare l’astinenza, si può ricorrere a un bel massaggio. Ne ottiene giovamento la mente e il cuore lavora meglio e più a lungo.  

http://scienza.panorama.it/salute/La-paura-nasce-dalla-testa-o-dal-cuore

 

Una musica ‘dolce’ durante sonno migliora memoria al mattino

Roma- Una dolce e ritmata stimolazione sonora durante il sonno può migliorare la memoria. E’ quanto stabilito dallo studio dell’Università di Tubingen (Germania) pubblicato sulla rivista Neuron. I ricercatori hanno verificato come le oscillazioni elettriche lente presenti nella corteccia cerebrale durante il riposo notturno sono responsabili dei ricordi al risveglio. Hanno poi verificato che riproducendo durante il sonno dei suoni ‘ad hoc’ sincronizzati con il ritmo di queste oscillazioni, si otteneva un miglioramento della capacità della memoria al mattino. Ad esempio, si ricordavano meglio le associazioni tra parole. La ricerca, quindi, dimostra come, in modo semplice e non invasivo, sia possibile influenzare l’attività del cervello e migliorarne le capacità mnemoniche.

http://scienza.panorama.it/salute/Ricerca-musica-dolce-durante-sonno-migliora-memoria-al-mattino

 

Ascoltare musica è come fare sesso

Secondo un nuovo studio dei ricercatori della McGill University di Montreal (Canada), e pubblicato su Science, la musica è in grado di offrire le stesse piacevoli sensazioni del sesso o del cibo preferito. L’ascolto di un brano musicale piacevole, infatti, attiva le regioni del cervello associate con la ricompensa: le stesse che si attivano quando mangiamo qualcosa che ci piace o facciamo sesso.

http://www.lastampa.it/2013/04/16/scienza/benessere/ascoltare-musica-e-come-fare-sesso-1ajuNZRXgBjhm6Zy3DQExI/pagina.html