Neuropsicofisiologia

La prima descrizione scritta dell’anatomia cerebrale risale addirittura agli antichi egizi (Edwin Smith Surgycal Papyrus, 1700 a.C.
In realtà questo papiro è ancora più importante in quanto viene considerato il primo documento medico scritto nell’intera storia dell’umanità) e l’idea fondamentale che le funzioni mentali derivino in qualche modo dal cervello fu sostenuta vigorosamente sia da Ippocrate (460-379 a.C.) che da Galeno (129-201 d.C.).
Tuttavia le neuroscienze vere e proprie, ovvero lo studio del sistema nervoso animale e umano condotto con i metodi della scienza sperimentale, vengono fatte esordire con il celebre medico, fisiologo e neuroanatomista viennese Franz Joseph Gall.
Questi comprese non solo che esisteva un legame strettissimo tra psicologia e neurologia (c’era arrivato già Ippocrate), ma anche che il cervello, e soprattutto la corteccia cerebrale, non funziona come un singolo organo e che quindi le diverse funzioni mentali possono avere origine in aree diverse del cervello (l’idea fondamentale alla base della frenologia).
Altri storici, più pragmatici o semplicemente anglofili, preferiscono partire dal fisiologo britannico Charles Sherrington, vincitore del premio Nobel nel 1932 e promotore di una visione dell’attività cerebrale basata sul fenomeno del riflesso.
Da allora le neuroscienze hanno fatto moltissimi progressi grazie anche, se non soprattutto, allo sviluppo di strumenti tecnologici come l’elettroencefalogramma (EEG), i microelettrodi per misurare l’attività dei singoli neuroni e i moderni sistemi di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia a emissione di positroni (PET). I risultati sono stati impressionanti se si considera che fino a oggi ben 25 premi Nobel sono stati conferiti a studiosi del sistema nervoso umano e animale, e c’è chi si spinge ad affermare che nella storia della scienza le conoscenze cui hanno attinto i neuroscienziati hanno valore paragonabile a quelle sviluppate dai fisici delle particelle elementari.
Oggi il campo di applicazione delle neuroscienze è sterminato, dal marketing alle risorse umane, dal design all’architettura, dal gaming allo sport professionistico, anche se è chiaro che trattandosi del principale organo corporeo il settore di gran lunga più importante è stato ed è tuttora quello medico, dedicato alla ricerca del benessere e della salute psicofisica della persone.
Proprio in questo ambito, e in particolare quello della neuropsicofisiologia diagnostica e riabilitativa, si concentra sin dall’origine l’attività della Fondazione Carlo Molo onlus.
Ambiti di intervento
Strumenti in dotazione alla Fondazione
L’attività di ricerca e formazione in ambito neuropsicofisiologico è svolta dal Ce.R.Ne (Centro Ricerche in Neuroscienze), che sviluppa studi inerenti le emozioni, i disturbi del linguaggio, la disforia di genere (personalità, inserimento sociale), l’afasia e più recentemente l’autismo in collaborazione con diversi dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino.
Nello specifico gli ambiti di interesse sono:
- Disturbi del linguaggio conseguente a patologia cerebrovascolare
- Tecniche riabilitative neuropsicologiche
- Disforia di genere
- Cefalea
- Studi elettrofisiologici su empatia, coerenza e connettività
Il Centro è dotato delle seguenti apparecchiature
- Elettroencefalografo Galileo Sirius
QEEG ad alta risoluzione 32/64ch per la registrazione poligrafica ed elettroencefalografica.
Analisi lineare con mapper spettarli 2d/3D e studio coerenza e correlazione cerebrale. Analisi non lineare. Mutua correlazione per lo studio del recupero delle funzioni cerebrali: cioè l’analisi dello scambio di informazioni tra diverse aree corticali.
Studio dei dipoli sottocorticali.
Registrazione e mappatura dei potenziali evocati sia a breve latenza BAEP/PEV/PES usati nella clinica tradizionale, sia a lunga latenza ERPS.
Potenziali evocati cognitivi acustici, visivi e personalizzati.
Studio del disturbo del movimento con i potenziali CNV e Brainshaft Potenzial.
- tDCS portatile (stimolazione transcranica a corrente diretta)
Strumento per la stimolazione a corrente diretta utilizzabile per la riabilitazione neuropsicologica
- Enobio Starstim
Stimolazione elettrica transcranica e QEEG wireless.
Neurostimolatore elettrico a 8 canali in grado di erogare stimoli in modalità TDCS – TACS – TRNS – Sham o con forme d’onda personalizzata per l’utente. Si può acquisire contemporaneamente il segnale QEEG, wireless e visualizzare il campo elettrico su mappa 3D.
Utilizzato principalmente nella ricerca nel campo delle neuroscienze, nella riabilitazione post ictus, depressione, miglioramento dell’apprendimento, potenziamento cognitivo.
- Enobio Registrazione
Registrazione QEEG wireless su 8 canali con caschetto ed elettrodi senza gel e lo studio dei dipoli sottocorticali.
Utilizzato principalmente per studi ecologici riguardanti, per esempio, la percezione della fatica e la percezione somatosensoriale in ambienti naturali.
- Reacor Encephalan Biofeedback & Neurofeedback a 4 canali/ EEGER 4 canali Neurofeedback
Bio/Neurofeedback per l’utilizzo di programmi semplici e complessi (video, audio e giochi) utilizzabili per la riabilitazione di diversi disturbi cognitivi/psicologici (afasia, Alzheimer, ictus cerebrali, depressione, ansia) attraverso la registrazione di variabili elettrofisiologiche come il battito cardiaco e segnali elettroencefalografici.
Gli strumenti di Neurofeedback vengono utilizzati in funzione delle esigenze del paziente come, per esempio: riabilitazione PTSD Disturbo Post-traumatico da stress, riablitazione ADHD Disturbi dell’Attenzione, riabilitazione ACE Esperienze traumatiche in età evolutiva, riabilitazione post ictus, miglioramento dell’apprendimento, riduzione dell’ansia.
- Oculus Quest
Visore per la realtà virtuale utilizzabile in congiunzione con il Reacor Encephalan (si veda sopra) per protocolli di neurofeedback maggiormente immersivi.